Manuela Armellani nasce a Pescara nel 1976.
Fin da piccola manifesta una innata predisposizione al disegno e dunque, terminate le scuole d’obbligo, si iscrive al Liceo Artistico “Giuseppe Misticoni” di Pescara, dove operava quella che da alcuni studiosi è stata definita la “Scuola Artistica Pescarese”, con un corpo docente di primo piano nel panorama artistico italiano, come lo stesso fondatore del liceo, lo scultore e ceramista Giuseppe Di Prinzio, Angelo Colangelo, Franco Summa, Dino Colalongo, Enio D’Incecco, Alfredo Del Greco, e in seguito anche Ettore Spalletti, artista di statura internazionale. Chi segue con maggiore assiduità Manuela è il Dino Colalongo che, viste le sue capacità grafiche, ebbe a definirla con lusinghiero apprezza- mento “Maga dei pastelli”. Non per nulla in seguito l’artista estrinsecherà questo suo talento grafico anche nel campo dell’incisione.
Nel 1995 si trasferisce a Bologna, per frequentare la prestigiosa Accademia. Qui segue le lezioni del pittore siciliano Clemente Fava, anche lui eccellente grafico proveniente dalla Scuola del Libro di Urbino, definito “il pittore della notte”. Frutto della frequentazione delle lezioni del maestro, una serie di lastre all’acquaforte dedicate agli Indiani d’America, ove la giovane artista, con una figurazione dalla fissità pirandelliana, arriva a prefigurare la sua stessa difficile esistenza. Tutti gli studiosi della sua opera hanno individuato in quei fogli incisi una valenza autobiografica. Conseguirà nel 2005, a Bologna, il diploma all’Accademia. Parteciperà, nella sua città natale, alla mostra “I nostri colori per il Borneo”. A seguire la partecipazione alla quarta edizione del festival “Il fiume e la memoria” sempre a Pescara.
Negli anni si avranno sue significative presenze a rassegne di prestigio come il concorso di poesia e disegno promosso dall’Associazione Anna Achmatova “I sentieri dell’anima”, tenutosi al Palazzetto dei Nobili dell’Aquila, ove le viene assegna- ta la medaglia d’argento per il disegno; la XXXII edizione del Premio Emigrazione di Pratola Peligna; il XXVII Premio Riparte a Ripe San Ginesio (MC), dove l’artista è chiamata ad esporre sue opere in omaggio allo scenografo, due volte Premio Oscar, Dante Ferretti.
Nel 2007 Armellani dà un’accelerazione fuori dal comune al suo impegno, eseguendo più di 50 opere in soli quattro mesi. Negli anni successivi partecipa a diverse mostre collettive e nel 2010 tiene la sua prima personale (“Morsi di luce”) all’Ex-Aurum di Pescara.
Nel settembre 2011, dopo diverse collettive in giro per l’Italia, presenta, nella sala Carino Gambacorta della Banca di Teramo, la sua personale “Néros”. La mostra segna l’approdo di Manuela ad una fase più matura, sia sul piano estetico e formale, che a livello di contenuti. Il corpo femminile, centrale nell’intero percorso di ricerca dell’artista, continua ad essere protagonista della sua poetica.
Sempre con la personale, “Néros” conquista gli spazi romani della Fondazione Museo Venanzo Crocetti nel settembre 2013.
Nel 2018, dopo una pausa di riflessione, Manuela riconquista lo spazio dello studio con nuove produzioni che presto saranno esposte in Europa.